Dipendenza da sesso, per Oms è un disturbo mentale

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Se il sesso è un piacere che amano concedersi quasi tutti, per alcuni diventa una vera e propria malattia, e non stiamo affatto esagerando: la dipendenza dal sesso è un disturbo comportamentale e per gli esperti mondiali addirittura un disordine mentale.

La dipendenza dal sesso è un comportamento sessuale iperattivo, che però non va confuso con la normale anche se intensa sessualità né con la semplice alta frequenza di rapporti sessuali.

Ci sono infatti persone che vivono degli eccessi sessuali ma sono in grado di controllarli: questi, anche se abusano della propria sessualità o passano dei periodi di eccessi sessuali, imparano a regolare il proprio comportamento sessuale a livelli più “accettabili”.

Al contrario, chi sviluppa una dipendenza sessuale non riesce a controllare i propri impulsi, a contenerli, così che persistono comportamenti pericolosi e autodistruttivi.

La dipendenza sessuale rientra nella categoria delle “dipendenze senza droga”, cioè di comportamenti patologici che coinvolgono oggetti o attività apparentemente innocue, come il cibo, il gioco d’azzardo, il lavoro, lo shopping e la sessualità.

Così, come per un tossicodipendente, anche nel soggetto che presenta un problema di dipendenza dal sesso si va incontro al fenomeno del craving (intenso desiderio della cosa dalla quale l’individuo dipende), dell’assuefazione e a sintomi di astinenza.

I comportamenti che i dipendenti sessuali possono mettere in atto sono i più svariati e possono includere: promiscuità sessuale, sesso con prostitute o prostituzione personale, continue fantasie sessuali, masturbazione compulsiva, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, dipendenza da materiali a carattere pornografico.

In questa patologia, il sesso diviene un’esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato, inclusi la salute, la famiglia, gli amici e il lavoro.

Come in tutte le dipendenze, infatti, il soggetto tende a isolarsi, ad allontanare gli altri, a stravolgere persino il proprio carattere.

La dipendenza dal sesso ha quindi un profondo impatto sulla vita emotiva della persona, che sperimenta un incremento dell’ansia, inadeguatezza, colpa, vergogna, depressione e aggressività e può avere profondi effetti anche sui processi mentali. Tanti deteriorano progressivamente i propri rapporti affettivi e relazionali e presenta gravi problemi di coppia.

Da diversi anni è in atto un ampio dibattito scientifico sulla classificazione nosologica della dipendenza sessuale: gli esperti si domandano se sia collocabile all’interno del disturbo ossessivo-compulsivo o del disturbo del controllo degli impulsi.

Ora finalmente gli esperti sembrano aver trovato un accordo: per la prima volta anche il “disordine sessuale compulsivo” entra a far parte delle malattie riconosciute dall’Oms nella categoria dei problemi mentali.

Secondo la nuova definizione contenuta nell’International Classification of Diseases, che entrerà in vigore ufficialmente nel 2022 dopo l’accettazione dell’assemblea dell’Oms, il disordine compulsivo sessuale è “caratterizzato da uno schema di fallimenti nel controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi, che sfociano in comportamenti sessuali ripetuti”.

I sintomi “possono includere il fatto che le attività sessuali diventino centrali nella vita della persone al punto da far trascurare la salute, la cura personale o altri interessi, attività e responsabilità, con numerosi insuccessi negli sforzi di ridurre i comportamenti e il continuo ricorso al comportamento sessuale nonostante conseguenze avverse o un azzeramento della soddisfazione da esso”.

Ad oggi, non ci sono ancora studi nazionali che documentino quante persone hanno questo problema. Alcune indagini regionali e locali suggeriscono che potrebbe interessare il 5% della popolazione.

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