I soldati ricorrono alle maniere forti sparando proiettili di gomma agli acquirenti per imporre il distanziamento sociale.
L’esercito sudafricano ha schierato combattenti nel quartiere di Yeovill il secondo giorno di un blocco di 21 giorni che il presidente Cyril ha imposto al paese, a causa del coronavirus.
I soldati, a cui è stato ordinato di mantenere rigide misure di distanziamento sociale per il coronavirus, hanno iniziato a sparare proiettili di gomma distanziare la fila degli acquirenti intenti a rifornirsi di generi alimentari, nel tentativo di tenerli a due metri di distanza.
L’esercito sudafricano ha schierato combattenti in quel quartiere, dove una folla di alcune centinaia di persone si era radunata fuori da un negozio di alimentari.
Era il secondo giorno di un blocco di 21 giorni, che il presidente Cyril ha imposto al paese nel tentativo di fermare la diffusione del coronavirus .
I soldati indossavano maschere e guanti per proteggersi dalle infezioni mentre pattugliavano la zona.
Le immagini sono state diffuse da The Guardian mostrano cittadini spaventati rannicchiati mentre si trovano di fronte alle armi da fuoco.
La lavoratrice domestica Emily Ndemande, che vive ad Alexandra, in Sudafrica, ha dichiarato: “Adesso stiamo a casa e ci pensiamo due volte prima di andare nei negozi perché i soldati stanno picchiando le persone“.
Il ministro della polizia, Bheki Cele, ha dichiarato a The Guardian: “Queste sono persone che hanno una buona volontà, persone che stanno facendo esattamente ciò che è stato loro detto di non fare“.
I militari hanno successivamente pattugliato Johannesburg e funzionari hanno riferito che venerdì 55 persone sono state arrestate per reati correlati al coronavirus.
Secondo quanto riferito, altri ministri hanno elogiato i “livelli di cooperazione enormemente elevati da decine di milioni di sudafricani che hanno seguito la richiesta del presidente di rimanere a casa“.
Il Sudafrica ha riportato un aumento di oltre 1.100 casi confermati nelle ultime settimane, con il virus che ha causato la morte di una persona nel paese.
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