La riforma dei tempi per il divorzio vede un tempo che va dai sei ai dodici mesi per porre fine ad un’unione tra due persone. La riforma sul divorzio breve è stata approvata il 22 aprile in Parlamento in via definitiva ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il sei maggio. Da martedì 26 maggio saranno in vigore le norme contenute nella riforma.
Sono circa duecentomila i procedimenti in corso che potranno chiede di aderire alla nuova norma, così facendo però i tribunali si riempiranno di richieste e resteranno ingolfati. La legge è retroattiva. «Secondo le nostre stime – dice l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione matrimonialisti italiani – quest’anno ci sarà il doppio di richieste di divorzio: normalmente sono cinquantamila procedimenti all’anno, ma dato che si sono create d’improvviso le condizioni per tanti che erano a metà percorso, ne arriveranno altrettanti tra giugno e luglio».
I tempi dunque saranno di sei mesi se la decisione è consensuale, e di dodici mesi se giudiziale. “E’ un primo passo – auspica Gassani – verso una riforma più radicale, con cui la separazione potrebbe diventare facoltativa e non obbligatoria per divorziare. In alcuni Paesi europei, infatti, è possibile già il divorzio diretto“.