Ha passato gli ultimi anni a ostentare il lusso e il suo stile di vita esagerato, per cercare di conquistare notorietà, ed ora che ha ottenuto la visibilità tanto agognata, Gianluca Vacchi forse si sta rendendo conto che non è tutto oro quel che luccica.
Essere noti e costantemente al centro dell’attenzione ha indubbiamente i suoi pro, ma espone anche a una miriade di critiche, molte giuste, altrettante esagerate, moltissime difficili da digerire.
E certamente l’imprenditore ha gradito ben poco il ritratto satirico che Maurizio Crozza ha fatto di lui: «Gianluca Vacchi, più che filantropo è un figantropo» lo prende in giro Crozza, «un giorno suo papà l’ha chiamato, l’ha guardato negli occhi e gli ha detto “Io ho grandi progetti per te, ti diamo un sacco di grano, una barca, una piscina e un dj, basta che non ti occupi mai dell’azienda, piuttosto balla”».
Vacchi ha deciso di rispondere al comico con un video pubblicato sul suo account Facebook: «Sembra quasi che l’unico fine della ricchezza sia la filantropia, però io non credo che sia il caso di fare del moralismo gratuito, soprattutto da parte di chi non è noto per fare una vita francescana».
E ancora: «Non vivo di rendita, vivo dei proventi che la mia condizione di azionista mi consentono di avere, sostenendo il rischio di essere azionista. Ho fatto investimenti in dodici settori diversi. È corretto che ci sia la satira, ma a patto che si basi su aspetti reali».
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