iPhone in crisi? No, per Cook solo turbolenze macroeconomiche

VEB

Le vendite dell’iPhone secondo Tim Cook sono influenzate dalle “turbolenze macroeconomiche”, perciò il calo non dipende dal prodotto ma dalla crisi globale.

Negli ultimi tre mesi Apple ha registrato un calo delle vendite dell’iPhone.

Essendo la prima volta che ciò accade, molti hanno già recitato all’azienda il de profundis.

Ma davvero un colosso come Apple potrebbe fallire per una lieve flessione delle vendite del suo top di gamma? Assolutamente no.

E non si può nemmeno parlare di crisi vera e propria. Ovviamente il calo di vendite dello smartphone della Mela morsicata va contestualizzato.

Intanto c’è da dire che è il mercato degli smartphone in generale che ha avuto una flessione.

Anzi Apple ha tenuto bene le vendite degli smartphone di fascia alta che le cui vendite sono calate solo negli ultimi mesi. Per altre aziende come la Samsung, per i dispositivi della stesa fascia, la crisi è iniziata già due anni fa.

E, come spiega bene lo stesso Tim Cook, da ottobre a oggi Apple ha registrato un numero record di utenti che sono passati da Android a iOS.

Cook, affatto preoccupato per i dati, pensa che in futuro le cose dovrebbero andare decisamente meglio che negli anni passati.

Tim Cook, giacché a livello mondiale la penetrazione degli smartphone si attesta intorno al 42%, è certo che nei prossimi cinque anni miliardi di persone potrebbe acquistarne uno.

Perciò Apple guarda con interesse i mercanti emergenti come India e Cina. Perciò parlare di crisi dell’azienda di Cupertino sembra fuori luogo e fuori tempo.

Tanto più che nonostante la crisi, dati alla mano, Apple ha venduto 50 milioni di iPhone a un prezzo medio di 700 dollari. E considerato i tempi di magra, anche questo è un record.

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