Lady Gaga al limite: ha bisogno di una pausa

VEB

Per lei è stato un anno a dir poco intenso, costellato da tanti successi e riconoscimenti, ma anche senza un minuto di stop, tra live e promozioni varie, ed a quanto pare corpo e mente ne stanno risentendo.

E così, assolutamente a sorpresa, Lady Gaga ha stupito i suoi fans con un annuncio inatteso: nel prossimo futuro si prenderà una pausa per ricaricarsi e tornare più in forma che mai sui palchi dei suoi live che registrano sempre il tutto esaurito.

La star si è presentata al Toronto International Film Festival senza maschere, per presentare il documentario “Gaga: Five Foot Two”, diretto da Chris Moukarbel, in uscita il 22 settembre su Netflix, e ha parlato del break che ha bisogno di prendersi dal palcoscenico.

“Dopo il tour? Mi prenderò una pausa. Non so quanto lunga”, ha esordito schiettamente. “Ciò non significa che non creerò nulla o che non abbia già in serbo qualcosa per il futuro. Ma ho bisogno di fermarmi. Non vedo l’ora di riflettere, rallentare e guarire”.

Ricordiamo che Lady Gaga soffre di un disturbo post-traumatico da stress fin da quando era giovanissima e proprio questo potrebbe essere uno dei motivi che stanno alla base del desiderio di prendersi una pausa.

Dopo aver cancellato la data del 4 settembre in tour a Montreal, Gaga sceglie Toronto per riparare con un concerto a sorpresa, prima della pausa. “L’esibizione al Super Bowl è stata la pietra miliare della mia carriera, da un punto di vista personale e professionale” aggiunge. “Sono nata per intrattenere il pubblico e rendere felici i fan”.

La star, ai giornalisti, poi ha cercato anche di raccontare cosa abbia rappresentato per lei girare con telecamere al seguito per circa un anno, sopra e sotto il palco: “Ho scelto di non vedere il documentario appena terminato, non ho discusso di mercato con Netflix. Sono solo qui perché si tratta della mia vita e del modo in cui il regista l’ha saputa osservare. “Ho chiesto di spegnere le telecamere forse due volte in tutto in un anno e solo perché ero sfiancata. Non faccio questo mestiere per presentarvi una maschera. Faccio arte perché amo creare”.

Ha inoltre commentato la distribuzione del documentario e la scelta di non destinarlo al grande schermo: “Non puntavo a qualcosa di grande e di commerciale. Non voglio che chi guarda creda che sia tutto perfetto. Non sarebbe la verità. Non è in linea con i miei ideali artistici. La cosa più importante è rimanere autentici”.

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