In Italia ci sono 3 milioni di disoccupati, ma anche 3 milioni di persone che hanno due lavori o più.
Ne parla in un recente studio, Introduzione alla sociologia del mercato del lavoro, l’eminente sociologo Emilio Reyneri.
Oltre alla gente che non paga le tasse, il problema nel Bel Paese potrebbe essere proprio questo. La gente che ruba lavoro ai disoccupati: quelli che possono vantare di fare anche più di due lavori, molti dei quali, come noto, in nero.
Sono i cosiddetti doppiolavoristi. Magari, per molti, è tutto regolare, beninteso, tuttavia se uno dei doppi lavori fosse dato a coloro che non ne hanno nemmeno uno, si potrebbe anche pensare che il problema della disoccupazione si può risolvere. Troppo semplice? Irrealizzabile?
Intanto cominciamo a togliere i molteplici incarichi alla gente che, anche per conto dello Stato, ricopre più posizioni, tutte adeguatamente e rigorosamente retribuite.
C’è un esercito di funzionari statali e parastatali che stanno in una marea di consigli di amministrazione e/o ricoprono incarichi direttivi. Pure ai privati, poi, dovrebbe essere imposto un limite per legge.
Incostituzionale? Non sappiamo, ma la Costituzione è stata talmente stirata, strapazzata e disapplicata dal dopoguerra in poi, che magari una misura giusta e altamente democratica potrebbe anche non essere considerata incostituzionale.
E cosa c’è di più costituzionale dell’art. 1 della suprema legge italiana? L’Italia è un Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Per tutti, ovviamente, non solo per una consistente quota parte che ha due o più lavori.