Malaria oggi si celebra la Giornata Mondiale

VEB

Oggi, in Italia, è festa nazionale, ma a livello globale ricorre parallelamente anche la Giornata mondiale della Malaria, una patologia ancora troppo diffusa e ben lontana dall’essere debellata.

La Malaria è una patologia causata da quattro distinti protozoi, appartenenti al genere Plasmodium, che si trasmettono all’uomo attraverso la puntura di zanzare femmine del genere Anopheles. Questi insetti vettori possono infettarsi pungendo un individuo malato e trasmettere l’infezione ad una persona sana con una seconda puntura.

La malaria è un problema comune in contesti a basse risorse e spesso contribuisce essa stessa a mantenere un circolo vizioso che alimenta la povertà, e ciò risulta particolarmente inaccettabile se si considera che la malattia è largamente prevenibile e curabile.

È ancora oggi una delle principali cause di morte nel mondo, anche se ormai praticamente assente nei Paesi occidentali. Viaggiando in Paesi tropicali in via di sviluppo esiste invece il concreto rischio di essere contagiati.

I segni clinici della malaria includono episodi febbrili (associati a crisi di freddo seguite da profusa sudorazione, calore e sete intensa), anemia ed aumento delle dimensioni di alcuni organi (in modo particolare milza e fegato).

La diagnosi richiede l’esecuzione di un test rapido o di un esame microscopico del sangue, test che, tuttavia, non sono sempre disponibili, con l’ovvia conseguenza di diagnosi sbagliate e improprio uso dei farmaci antimalarici.

La terapia migliore rimane in ogni caso la prevenzione, ed è proprio per far conoscere e sensibilizzare sul problema che è stata istituita questa giornata mondiale.

Malaria oggi si celebra la Giornata Mondiale

Malaria oggi si celebra la Giornata Mondiale

Ready to beat malaria, pronti a battere la malaria. Con questo slogan, che è già diventato un hashtag e segue quello dello scorso anno “Una spinta per la prevenzione” (“A push for prevention”), l’Organizzazione mondiale della sanità punta a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di una malattia che nel 2016 ha ucciso circa 445mila persone nel mondo.

Come ricorda l’Oms nella pagina dedicata al Wold Malaria Day, il tema scelto nel 2018 “sottolinea l’energia collettiva e l’impegno della comunità internazionale per l’obiettivo comune di un mondo libero dalla malaria”. Energia e impegno che – secondo il report 2017 dell’Organizzazione – si traducono in 2,7 miliardi di dollari (circa 2,2 miliardi di euro) di risorse investite per combattere la malattia.

Oggi, l’80% del peso globale di questa malattia è sostenuto da 15 Paesi, tutti situati nell’Africa sub-sahariana, fatta eccezione per l’India.

I bambini sotto i 5 anni sono particolarmente suscettibili all’infezione e a sviluppare la malattia in forma grave. Oltre il 70% di tutti i decessi per malaria si verificano, infatti, in questa fascia di età di cui oltre l’80% in Africa sub-sahariana. In questa regione solo il 19% dei bambini colpiti da malaria riesce a ricevere un trattamento a base di artemisinina e ogni 2 minuti muore un bambino a causa di questa malattia.

E anche nel nostro paese l’attenzione deve essere tenuta alta. “Noi italiani, come tutti gli europei, rischiamo la malaria solo quando ci rechiamo in zone a rischio per vacanza o per lavoro o per attività di volontariato“, spiega Annibale Raglio, Coordinatore del Comitato di Studio per la Parassitologia dell’Amcli. “E’ fondamentale rivolgersi ai centri specializzati e seguire le indicazioni date da siti internet del nostro Istituto Superiore della Sanità o del Ministero della Salute, o dell’OMS o dei Center for Diseases Control degli Stati Uniti d’America“. Bisogna conoscere infatti le precauzioni per diminuire il contatto con la zanzara che trasmette il virus e definire con il medico una profilassi farmacologica corretta.

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