Marte, da sempre il pianeta rosso ma negli ultimi anni risulta essere anche un pianeta che molto probabilmente in passato era ben diverso e forse adatto ad ospitare la vita così come la conosciamo noi.
Da quando le sonde si sono susseguite una dietro l’altra per studiare il pianeta, Marte ci è apparso sempre più “legato” alla nostra Terra, tanto da programmare una spedizione con equipaggio “umano” per un futuro prossimo.
Ma il pianeta rosso è anche teatro di numerosi avvistamenti più o meno realistici, le sonde hanno raccolto quantità incredibili di informazioni sulla sua superficie, particolari che mai prima ad ora erano stati evidenziati.
Analizzando i “punti interrogativi” che ci hanno rispedito a terra le sonde spaziali, si può partire certamente dal famoso “volto marziano” fotografato dalla Viking 1 nel lontano 1976, in quel caso si è parlato di effetto ottico dovuto ad un gioco di luce.
Ma se il “volto marziano” del Viking è stato un gioco di luce, cosa pensare allora della forma quantomeno anomala scavata nella roccia del pianeta rosso e praticamente molto simile ad un’antica statua egizia? Segni del tempo scavati nella roccia?
Le moderne sonde ci mostrano anche rocce che appaiono in posti dove prima no c’erano, come quelle inviate dal rover Opportunity, disceso proprio sul suolo marziano, in questo caso il dubbio resta visto che lo scatto nella stessa posizione è stato effettuato nel giro di pochi giorni.
La donna che tende la mano o una sorta di figura mistica che qualcuno ha attribuito anche alla religione cristiana, è invece quella fotografata dalla sonda Spirit, un polverone sollevato poi spento dagli scienziati che insistono sul gioco di luce, ombre ed erosione della roccia marziana.
Insomma se da un lato ci si aggrappa a spiegazioni più o meno scientifiche, dall’altra parte si potrebbe semplicemente uscire allo scoperto magari confermando che un tempo magari Marte poteva essere abitato, potrebbe essere questa la spiegazione?
