Oms smentisce la bugia più grande sui migranti

VEB

Negli ultimi anni il nostro paese si è riscoperto improvvisamente razzista ed intollerante.

Con un colpo di spugna abbiamo cancellato gli anni in cui eravamo noi i migranti, noi coloro che nessuno “voleva”, a cui non si voleva dar lavoro o affittare un alloggio, noi disposti a tutto per un tozzo di pane per poter mantenere la famiglia.

Oggi, complice anche la congiuntura economica negativa in cui siamo impantanati da oltre un decennio, abbiamo addossato tutte le colpe dei problemi dello stivale ai migranti.

Migranti brutti, sporchi e cattivi, migranti potatori di malattie che noi avevamo debellato.

Ed invece si è mobilitato addirittura l’Oms per smentire questa clamorosa bugia: non sono i migranti che portano i virus qui, ma è più comune che siano loro ad ammalarsi nel nostro paese, di Hiv in primis.

Che “i migranti portano le malattie” è quindi un falso mito, come si evidenzia nel “Rapporto sulla salute dei migranti e dei rifugiati in Europa” dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che invita i governi a “non alimentare preoccupazioni”.
A quanto pare, è invece forte il rischio che la loro salute peggiori una volta arrivati nei paesi di destinazione a causa delle cattive condizioni in cui vivono.

Il rischio di malattie non trasmissibili, come tumori o problemi cardiaci, è più basso che nella popolazione generale, ma aumenta all’aumentare del periodo di permanenza a causa del mancato accesso ai servizi sanitari e delle condizioni igieniche spesso insufficienti.

Altro falso mito è che siano sempre più numerosi, mentre nei 54 paesi compresi nell’area dell’Oms-Europa sono appena il 10% della popolazione.

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