Ristrutturare casa: come attivarsi

VEB

La maggioranza degli italiani è proprietaria dell’immobile in cui vive. In particolare buona parte delle abitazioni di proprietà sono antiquate, costruite nei decenni passati. Stiamo parlando di un patrimonio immobiliare importante, che potrebbe aumentare rapidamente il suo valore tramite la ristrutturazione. Proprio per favorire il processo di rinnovamento del patrimonio immobiliare degli italiani, da alcuni anni sono disponibili interessanti incentivi, che consentono di risparmiare in modo sensibile sulle ristrutturazioni immobiliari.

Cosa ristrutturare
Il bonus immobiliare oggi disponibile, confermato anche per il 2018, consente di ottenere uno sconto sulle imposte da pagare pari al 50% di quanto speso per la ristrutturazione. Come ci viene consigliato anche sul sito http://ristrutturaconmade.it/, stiamo parlando di un’importante occasione, che permette a tutti di rinnovare l’immobile di proprietà, ottenendo un’abitazione più confortevole e migliorandone le prestazioni energetiche. Ristrutturare casa infatti oggi consente di sfruttare al meglio le nuove tecnologie disponibili in ambito abitativo, in modo da ridurre in maniera sensibile le spese per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo. Considerando che tali opere oggi ci costano solo il 50% del conto finale presentato al termine dei lavori, stiamo parlando di opere particolarmente utili, che in pratica si ripagano da sole con il passare degli anni.

Come si ottiene il bonus
Contrariamente ad altri tipi di incentivi, quelli garantiti dalla Legge di Stabilità sono riconosciuti a chiunque desideri effettuare dei lavori di ristrutturazione nella propria abitazione. Per poterli ottenere quindi non è necessario farne richiesta per poi attenderne l’accettazione. Basta infatti saldare il conto dei lavori tramite bonifico postale, indicando nella causale i dati del professionista, o dell’azienda, contattato per effettuare le migliorie. In fase di pagamento delle imposte negli anni successivi si otterrà uno sconto sulla quota IRPEF da saldare. Il 50% della spesa effettuata si ottiene in 10 rate annuali, ci vorranno quindi 10 anni per riavere indietro la metà di quanto speso. Il bonus non può generare credito di imposta, se quindi paghiamo poche tasse le avremo azzerate, ma no ci sarà restituito alcunché.

Approfittiamo del bonus
I lavori di ristrutturazione edile che possono godere del bonus sono moltissimi e riguardano sia le strutture, sia gli impianti. Godono del bonus quindi sia i lavori di sostituzione dei pavimenti, sia quelli per il rinnovo dell’impianto elettrico, giusto per fare degli esempi concreti. Il 50% di incentivo si ottiene anche nel caso in cui si intenda sostituire gli infissi, posizionare un cappotto termico sulla parte interna o esterna della casa, modificare il mobilio o rifare il bagno o la cucina. Chiaramente maggiore sarà l’entità dei lavori e maggiore sarà anche il bonus ottenuto, fino ad un tetto massimo degli interventi pari a 96.000 euro di spesa totale. Chi desidera sostituire i mobili da posizionare in un’abitazione soggetta a ristrutturazione può godere di uno sconto del 50% sull’acquisto di mobili fino ad un massimo di spesa di 10.000 euro.

Chi contattare
Qualsiasi professionista o azienda può essere incaricata dei lavori di ristrutturazione per i quali si richiederà l’incentivo. Non esiste infatti un elenco di professionisti “accreditati” dal governo. Prima di decidere chi contattare è importante richiedere dei preventivi di spesa, in modo da avere le idee più chiare sui costi da affrontare e sulle offerte disponibili dei tanti professionisti che operano in questo settore. È importante anche indicare subito ai professionisti che si intende richiedere il bonus, in modo che ci possano aiutare sin dall’inizio nel corretto espletamento di tutte le questioni burocratiche. Molto spesso è conveniente contattare un architetto, o un geometra, che si occupi dei lavori mantenendo una visione globale della situazione, per non trovarci verso la fine senza un documento importante o una richiesta da presentare al comune.

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