Negli ultimi mesi si è lasciato intervistare spesso e volentieri, soffermandosi sovente sulla sua ossessione per il sesso che lo ha spesso messo nei guai, ma ospite a Verissimo, alla padrona di casa, Silvia Toffanin, ha voluto raccontare una pagina molto più triste della sua vita.
Rocco Siffredi racconta il suo primo ricordo del passato: “Mi ricordo il giorno in cui tornando dall’asilo ho sentito dalla strada le grida di mia mamma in casa“.
“C’era un clima tetro, nessuno parlava“, spiega “Io non ho chiesto nulla. In camera, sdraiato sul letto c’era mio fratello di 12 anni morto (soffocato da una crisi epilettica,). Il giorno prima avevamo fatto una festa, per cui la mia camera era piena di palloncini colorati. Mi ricordo che dopo aver visto mio fratello mi sono chiuso nella mia stanza e ho rotto tutti i palloncini. Mia mamma ha sofferto così tanto la sua morte che, per i due anni successivi, ha continuato ad apparecchiare a tavola anche per lui“.
Nel seguito dell’intervista l’atmosfera si è alleggerita e Rocco ha raccontato dei suoi due figli, Lorenzo e Leonardo.
Alla domanda se anche loro fossero stati vittime di bullismo, a causa del suo lavoro – come raccontato da Mercedesz, figlia di Eva Henger, ha risposto così: «I miei figli sono più fortunati per due motivi: da un lato, in Italia, se sei un uomo pornostar sei un ‘”figo”, invece, se sei una donna pornostar sei considerata una poco di buono. Inoltre, i miei figli sono cresciuti a Budapest, un paese in cui non c’è questa mentalità».