Simbolo della cristianità e per gli scettici della presenza di Gesù sulla Terra, adesso la Sacra Sindone, il telo che avvolgeva il corpo di Cristo dopo la morte avvenuta per crocifissione, è ufficialmente e scientificamente la prova che un uomo fu torturato e avvolto proprio in quel telo, una prova scientifica che certamente non può essere ignorata anche dai più scettici, sono decenni che si è andati avanti tra test e prove di qualsiasi tipo ma la parola fine può essere scritta oggi.
Tormentone Sacra Sindone: arriva la conferma di un uomo che è stato torturato.
Periodicamente si ripresenta il problema della Sacra Sindone e della sua effettiva veridicità.
Periodicamente c’è chi dice che è realmente il telo nel quale o sotto il quale è stato deposto il corpo di Gesù Cristo. E c’è chi invece, invocando test scientifici, dice che non è vero.
Intanto c’è una promessa di carattere storico da considerare preliminarmente, in quanto fondante rispetto all’intera questione.
Cristo è davvero esistito? Le testimonianze di fede superano abbondantemente quelle storiche, tanto che queste ultime sono ridotte al lumicino, pressoché inesistenti.
Il secondo punto è di carattere antropologico. L’uomo ha un innato bisogno di adorare feticci, totem; lo ha sempre fatto, sin dall’inizio della propria esistenza sulla faccia della Terra.
L’oggetto di adorazione dà sicurezza, crea legami di consolidamento sociale intorno ad esso, diventa un fattore psicologicamente importante per molti.
La Sacra Sindone è il tipico oggetto dell’adorazione, la proiezione, quasi vivente, della divinità: per questo è importante.
L’oggetto è conservato dal 1578 a Torino: qualche studio scientifico la fa risalire a poco prima, nel basso medioevo; ora una nuova ricerca condotta da due istituti del CNR, l’Istituto di Officina dei Materiali di Trieste e l’Istituto di Cristallografia di Bari, insieme al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, hanno approfondito ulteriormente la questione.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica PlosOne.
A proposito il Professor Giulio Fanti, dell’Università di Padova, spiega: “Le particelle osservate, per dimensione, tipo e distribuzione, non possono essere degli artefatti realizzati nei secoli sul tessuto della Sindone. Inoltre, l’ampia presenza delle particelle di creatinina legate alle particelle di ferridrato non è tipica di un organismo sano. E’ invece indice di un forte politrauma subito dal corpo avvolto nel lino. Lo studio indica che l’uomo deposto nella Sindome è stato vittima di pesanti torture prima di una morte cruenta”.
Rispettiamo le conclusioni scientifiche, che non mettiamo in dubbio siano dettagliate, circostanziate e condotte con scrupolo.
Tuttavia, da una parte questo non vuol dire che il corpo della persona traumatizzata sia quello di Gesù Cristo, ovviamente.
Potrebbe essere una qualsiasi altra persona. Dall’altra, il fatto che “non vi siano artefatti realizzati nei secoli sul tessuto della Sindone”, non vuol dire che essa risalga a duemila anni fa; potrebbe comunque essere stata realizzata sei o settecento anni fa.
Il problema principale sul quale disputare non è la percentuale di creatinina presente, quanto il fatto del periodo cui viene fatto risalire il telo. E’ del tutto evidente.
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.