Un selfie è stato di grande aiuto per scoprire il parassita che viveva nel viso di una ragazza.
Si critica spesso chi è solito scattare troppi selfie, ma in questo caso è stato proprio uno di questi “autoscatti” ad aver, molto probabilmente, salvato una vita, secondo quanto riportato dal New England Journal of Medicine, una serie di selfie ha aiutato una donna a identificare un parassita che viveva sul suo volto. Secondo il rapporto del giornale, la donna ha richiesto l’intervento del medico dopo aver trascorso due settimane a documentare una protuberanza che sembrava muoversi intorno al suo viso sotto la sua pelle, tale protuberanza si è rivelata un verme parassitario.
“Prima aveva notato un nodulo sotto l’occhio sinistro, cinque giorni dopo si era spostato sopra l’occhio sinistro e 10 giorni dopo quello sul labbro superiore” Vladimir Kartashev, MD e Fernando Simon, Ph.D. hanno riportato questo particolare caso studiato, il tutto era accompagnato da prurito e bruciore intermittenti, ma secondo la ragazza non c’erano altri sintomi, a meno che non si contasse la pelle che in effetti sembrava quasi “strisciare”.
Il medico ha identificato l’oggetto in movimento sotto la palpebra sinistra ed è stato in grado di rimuoverlo chirurgicamente, si trattava di un verme parassita, noto come Repo filaria Repens Migrante, viene trasmesso dalle zanzare e, sebbene sia più comunemente visto negli animali, può infettare anche le persone. In questo caso, si pensa che possa aver contratto il verme in un recente viaggio in una zona rurale della Russia. La buona notizia è che il parassita non è in grado di riprodursi negli umani, ma la cattiva notizia è che a tutti gli effetti significa avere un verme che vive sotto la propria pelle.
Seriamente, vedere un oggetto muoversi all’interno del proprio viso allarmerebbe chiunque e non poco, tuttavia, documentando il parassita in un serie di selfie, questa donna è stata in grado di scoprire e ricevere le cure appropriate, ma soprattutto di recuperare al 100% dopo la rimozione del verme.
E’ raro che questo tipo di parassita infetti gli umani, ma in realtà sembra essere più comune di quanto si pensi. La rivista Emerging Infectious Diseases riportava il caso di un uomo tedesco che era andato dal medico per problemi di linguaggio e la sensazione di qualcosa che si muoveva sotto la pelle del braccio dopo nove mesi di viaggio nel sud dell’India ed in Sri Lanka. Alla fine fu scoperto che aveva contratto Dirofilaria repens, che causava infiammazione nel suo cervello .
Una volta rimosso il parassita, l’uomo era riuscito a riprendersi velocemente. Le persone in Europa, Africa e Asia hanno maggiori probabilità di contrarre Dirofilaria repens, che viene trasmesso attraverso le zanzare, ma, poiché l’infezione umana è così rara, può essere difficile da diagnosticare.
I centri per il controllo delle malattie hanno notato che le femmine adulte possono crescere fino a un piede di lunghezza e soprattutto che il parassita può vivere come “ospite” per un massimo di 10 anni.