Le catene di Sant’Antonio sono nate da quando evidentemente sono nati i servizi postali, molti anni fa queste famose “catene” venivano smistate attraverso normalissime lettere che venivano spedite ad un semplice ufficio postale.
Le catene partivano ovviamente da una lettera iniziale e finivano per allargarsi a dismisura, oggi la tecnologia ha preso il sopravvento e così queste cosiddette “catene” sono diventate anche e soprattutto social.
Attraverso cioè i social network e in questo caso attraverso i servizi di messaggistica istantanea o le app più famose, come quella che negli ultimi tempi ha terrorizzato gli utenti di WhatsApp, un messaggio davvero inquietante volto a proseguire e ingrandire la “catena”.
Il messaggio comincia con: “Ciao, sono Luca e sono morto” di certo non un bell’inizio anzi, un inizio che ha fatto spaventare tantissimi utenti, poi il messaggio prosegue:
“Ciao, mi chiamo Luca ho 7 anni, capelli neri e occhi rossi. Non ho né naso né orecchie… Sono morto. Se non mandi questo messaggio a 15 persone nei prossimi 5 minuti io apparirò stanotte di fianco al tuo letto con un coltello e ti ucciderò. Non è uno scherzo. Qualcosa di bello ti capiterà stasera alle 22.22. Ripeto non è uno scherzo. Qualcuno vi telefonerà o ti parlerà sul cellulare e ti dirà che ti ama. Non spezzare la catena. Non mandarlo nei gruppi”.
Insomma c’è da dire che chi ha iniziato questa catena senza senso ha un discreto gusto “Horror”.
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.