Oggi si festeggia San Gennaro, una festività sentita e celebrata in moltissime parti del mondo, anche se il Santo è tradizionalmente patrono e protettore della città di Napoli.
E, per i credenti, proprio a Napoli ogni anno si compie il “miracolo”: l’ampolla che contiene il sangue del santo, presa tra le mani del vescovo, si scioglie, portando benessere e fortuna alla città e ai suoi abitanti per l’anno successivo.
In questo fenomeno fede e superstizione si mischiano inesorabilmente, ma in realtà si tratterebbe solo di un fenomeno prettamente chimico e riconducibile alle proprietà intrinseche della materia.
Ma allora come si spiega il fatto che non sempre il “miracolo” si compie, il sangue rimane coagulato e in concomitanza avvengono sovente eventi catastrofici come eruzioni vulcaniche e addirittura guerre mondiali?
Semplicemente non si spiega: ad oggi il fenomeno rimane inspiegabile, se non per i fedeli, che lo leggono come volontà del Santo.
Secondo il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) l’enigma di San Gennaro è da ricondurre al l’ipotesi della tissotropia.
La tissotropia o tixotropia è la proprietà di alcuni fluidi pseudo-plastici di variare la loro viscosità quando vengono sottoposti a sollecitazioni di taglio oppure nel caso di lunghi periodi di quiete o sottoposti a movimenti peristaltici. In queste condizioni il fluido può passare dallo stato di grasso pastoso quasi solido a quello di liquido o, più in generale, da quello di gel a quello di liquido.
Ricordiamo che comunque la stessa Chiesa cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente come “miracolo” il fenomeno della liquefazione.