Vaccini, sulla questione è scissione tra i 5 Stelle

VEB

Ed alla fine la linea del nuovo governo è stata perseguita fino in fondo: slitta all’anno scolastico 2019/2020 l’esclusione da nidi e materne dei bambini non in regola con le vaccinazioni.

La commissione Affari costituzionali del Senato ha infatti approvato il 2 agosto i due emendamenti identici, a firma M5s e Lega, all’articolo 6 del decreto “proroghe”.

Dopo mesi di battaglie tra no vax e sostenitori dell’importanza dell’obbligo vaccinale, per cercare di raggiungere l’immunità di gregge e quindi eradicare virus ancora pericolosissimi e che solo pochi anni fa erano vicini ad essere eliminati del tutto, sembra siano stati vanificati gli sforzi del precedente governo.

“Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”, ha dichiarato subito il sottosegretario leghista alla Salute, Maurizio Fugatti, supportato dai suoi colleghi di patito, mentre all’interno del Movimento 5 Stelle le posizioni non sono così chiare.

Dopo la senatrice Elena Fattori, anche Giorgio Trizzino, senatore del M5s e direttore sanitario dell’ospedale Civico di Palermo, ha infatti espresso dissenso sulla norma del Milleproroghe che fa slittare di un anno l’obbligo vaccinale per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi e afferma di ‘condividere in pieno la posizione della senatrice Fattori’.

Il senatore esprime la sua opinione, in modo chiaro e diretto, con un lungo post su Facebook:  “Non si pensi – scrive Trizzino – che il mio silenzio sul tema dei vaccini sia da attribuire ad una posizione consenziente rispetto alle tesi ambigue sull’obbligo vaccinale. Chiarisco subito che in questa prima fase ho voluto comprendere la reale posizione del M5S, del nostro gruppo in Commissione e del ministro”.

Per Trizzino “prima di qualsiasi vincolo sociale bisogna che venga rispettato l’obbligo alla tutela della salute propria ed altrui. Quindi non si ritenga che per garantire l’accesso agli asili nido ed alle scuole materne si possa immaginare qualsiasi forma di deroga sull’obbligo a vaccinare i bambini. O che si ritengano inutili le vaccinazioni in età neonatale. O che con la scusa di una ‘corretta informazione’ sia ipotizzabile una qualsiasi forma di deroga sul tema dell’obbligo vaccinale”.

E il suo è un giudizio che si è formato sul campo, dato che lavora “da quasi 40 anni in un ospedale pediatrico”: “Ho visto bambini morire a causa di morbillo, meningite ecc, ma non ho mai visto bambini perdere la vita a causa di complicanze post vacciniche. Il mio ruolo di direttore sanitario e di igienista mi impone di avere una posizione chiara sul tema ed è quello che farò senza equivoci o fraintendimenti. Sono convinto comunque della necessità di un confronto aperto da cui generare future posizioni condivise e pubbliche e pertanto condivido in pieno la posizione della senatrice Fattori”.

La senatrice Fattori, in Aula, dopo aver ricordato i bambini immunodepressi che ieri Iss ha definito “a rischio di esclusione scolastica” ha infatti chiosato: “Rispetto la scelta del mio gruppo ma per storia personale, professionale e dolorosamente di madre non posso fare altro che dissociarmi dal mio gruppo e esprimere un indignato voto contrario”.

Eppure, nonostante tutto, nelle scorse ore è stato dato il via libera del Senato all’emendamento M5s- lega che sposta di un anno – al 2019/2020- l’obbligo vaccinale per l’iscrizione dei bimbi alla scuola d’infanzia. Sono stati 149 i voti favorevoli, 110 i contrari e un astenuto.

Naturalmente il dissenso è stato dichiarato apertamente anche dall’opposizione, capeggiata in primis dall’ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che introdusse appunto quegli obblighi, oggi rinviati. «Di fatto – spiega Lorenzin – hanno vinto i no-vax e di fatto la legge sull’obbligo vaccinale per la frequenza della scuola è stata annullata: la conseguenza di ciò è ora il forte rischio di una diminuzione delle coperture vaccinali e di nuove epidemie per varie malattie». Secondo il senatore dem Davide Faraone, questo voto è di una «inaudita gravità».

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