Morbo di Keystone, le zanzare possono essere pericolose

VEB

Un altro virus trasmesso dalle zanzare, il virus Keystone, potrebbe rappresentare un rischio per le persone, tutto parte dallo stato della Florida, un caso su un essere umano di Keystone è stato recentemente riportato nella rivista medica  Clinical Infectious Diseases . L’autore della ricerca J. Glenn Morris ha suggerito che i casi Keystone potrebbero essere “abbastanza comuni nel Nord della Florida“, ma ha affermato che questo è il primo caso confermato, probabilmente perché i pazienti vengono raramente testati per il virus. Il virus keystone è stato scoperto per la prima volta nell’area di Tampa Bay nel 1964, da allora sono stati trovati casi su animali (scoiattoli, procioni e cervi) dal Texas alla Baia di Chesapeake, ma ripercorriamo gli studi fatti sulle zanzare che possono trasmettere il morbo di Keystone. 

Tra tutti gli insetti, tra le meno amate spiccano senza dubbio le zanzare, fastidiose e dalle punture dolorose. Protagoniste indiscusse delle notti estive in battaglie anche epocali, non riusciamo mai a debellarle del tutto: continuano a succhiare il nostro sangue e purtroppo anche a trasmetterci virus, visto che sono vettori privilegiati di patologie anche pericolose.

Più nello specifico, ci sono più di 3.000 specie conosciute di zanzare nel mondo, ma solo poche di queste sono responsabili della diffusione di malattie che colpiscono l’uomo.

La zanzara Anopheles è l’unica specie riconosciuta responsabile della trasmissione della malaria. Le zanzare Culex possono trasmettere l’encefalite, la filariosi e il virus del Nilo. Le zanzare Aedes, di cui la zanzara tigre è un membro, trasmettono la febbre gialla, la dengue, la chikungunya e l’encefalite.

Negli ultimi mesi del 2015 ha fatto la sua terribile apparizione il virus Zika, considerato responsabile della nascita di neonati affetti da microcefalia in alcune aree del Brasile e dell’America Centrale.

Ma la puntura di una particolare specie di zanzara provocherebbe addirittura gli stessi sintomi di una encefalite: una scoperta incredibile che ha subito allarmato gli esperti.

Ci sono voluti due anni di studi per giungere a tale risultato. Le ricerche, infatti, sono cominciate nel 2016, dopo che un sedicenne della Florida è stato ricoverato in ospedale perché spossato da febbre alta e forti dolori alla testa.

Data l’emergenza sanitaria in corso, dato che in Florida era in corso una forte epidemia di Zika, subito erano stati raccolti campioni biologici per accertare l’identità del patogeno responsabile, ma le cose si erano dimostrate più complicate del previsto: non è Zika la causa né lo sono virus correlati, bensì un virus noto come Keystone che si credeva infettasse solo altre specie animali a seguito del morso di una zanzara.

Ne è certa l’équipe di esperti guidata dal professor Glenn Morris, dell’Università della Florida, che quindi ha coniato l’espressione “morbo di Keystone” per indicare la nuova malattia, trasmissibile dagli insetti agli esseri umani. In realtà, la patologia in questione era nota agli ambienti scientifici fin dal 1964, anno in cui sono stati individuati i primi animali infetti. Da allora, il mondo accademico aveva sempre sostenuto la teoria che il morbo non potesse colpire le persone, ma solo topi, uccelli e bovini.

Una scoperta da non sottovalutare e quindi l’Università della Florida ha immediatamente avviato la sperimentazione di una cura rapida ed efficace.

Secondo i ricercatori, infatti, potrebbero esserci altri individui affetti dal “morbo di Keystone” e che sono stati curati fino ad oggi sulla base di erronee diagnosi di encefalite.

L’area maggiormente interessata dalla diffusione dell’infezione corrisponderebbe alla Florida settentrionale e alla fascia costiera che si estende dal Texas fino alla baia di Chesapeake.

La dottoressa Glenn Morris, direttore dell’istituto Emerging Pathogens della Università della Florida, ha rassicurato tutti affermando che diverse aziende biomediche stanno già lavorando per approntare un adeguato test.

Il Governo federale ha invece annunciato che avvierà, di concerto con le autorità statali, una imponente campagna di sensibilizzazione rivolta agli abitanti delle zone in cui vive l’insetto.

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