Uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia britannica è finalmente giunto a una svolta. Peter Sullivan, oggi 68enne, è stato scarcerato dopo aver trascorso 38 anni in prigione per un omicidio che non ha mai commesso. A ribaltare la sua condanna sono state le analisi del DNA, effettuate grazie ai più recenti progressi nella genetica forense.

Un verdetto storico: la Corte d’Appello annulla la condanna
Condannato nel 1987 per il brutale omicidio di Diane Sindall, una giovane fiorista e barista di appena 21 anni, Sullivan ha sempre sostenuto la propria innocenza. Ora, grazie all’intervento della Criminal Cases Review Commission (CCRC) e a nuovi esami genetici, è stato dimostrato in via definitiva che nessuna traccia del suo DNA era presente sulla scena del crimine.
Secondo quanto riportato da BBC News e The Guardian, l’analisi del materiale biologico conservato per oltre tre decenni ha identificato un profilo genetico maschile completamente diverso da quello di Sullivan. L’avvocato della CCRC, Duncan Atkinson, ha riferito alla Corte d’Appello che i risultati indicano la presenza di un “uomo sconosciuto”, oggi ancora non identificato nei database nazionali.
Il caso Sindall: un crimine mai dimenticato
Il delitto avvenne in circostanze drammatiche. Diane Sindall fu aggredita mentre tornava a casa dopo il turno serale al pub, in seguito al guasto del suo furgone. Il corpo, rinvenuto smembrato e parzialmente svestito, mostrava segni evidenti di violenza sessuale. L’arresto di Sullivan avvenne dopo che alcuni testimoni lo descrissero agitato e armato di un piede di porco, ma l’accusa si basava prevalentemente su elementi indiziari e testimonianze poco solide.
Un caso che fa riflettere: la scienza cambia la giustizia
Questo caso rappresenta un punto di svolta nella giustizia britannica. Come sottolineato anche dal New York Times, i test del DNA hanno rivoluzionato il modo in cui vengono trattati i crimini, offrendo nuovi strumenti per correggere gli errori del passato. Secondo l’Innocence Project UK, sono già decine le condanne annullate grazie alla genetica forense, ma raramente una detenzione si era protratta così a lungo senza prove certe.
Le indagini ripartono, ma l’assassino è ancora ignoto
La polizia ha ufficialmente riaperto le indagini sull’omicidio di Diane Sindall, ma finora il profilo genetico rinvenuto sulla scena non ha trovato corrispondenze nel National DNA Database. Gli inquirenti hanno lanciato un nuovo appello al pubblico per raccogliere informazioni che possano portare all’identificazione del vero responsabile.
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