Oggigiorno ci sono decine di giochi e rompicapo, tutti più o meno complessi da risolvere e tutti più o meno simpatici da affrontare, ma ce c’è uno che, nonostante abbia anche una lunga storia alle spalle, rimane un grande classico: il cubo di Rubik.
Conosciuto anche come cubo magico, si tratta di un celebre twisty puzzle 3D inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974.
Su un classico cubo di Rubik, ognuna delle sei facce è ricoperta da nove adesivi, ognuno dei quali presenta un particolare colore: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione.
Il gioco consiste “semplicemente” nel riordinare le facce colorate del cubo in modo che su ognuna ci sia un solo colore: anche se può sembrare molto facile, non lo è affatto ed infatti anche se ebbe il suo momento di massimo successo negli anni Ottanta, ancora oggi continua a stuzzicare la curiosità e la voglia di mettersi alla prova dei più.
Il cubo magico inizialmente fu pensato solo a scopo didattico, con la finalità di spiegare e dimostrare agli allievi gli oggetti tridimensionali e il loro rapportarsi allo spazio, ma subito dopo divenne un rompicapo che ognuno risolve con i suoi tempi, e c’è persino chi non riesce affatto nell’impresa.
Il record mondiale? Soli 5,5 secondi per allineare tutti i colori.