Definito come il “libro più misterioso del mondo”, il famoso manoscritto Voynich è tutt’oggi ancora un mistero irrisolto.
Si tratta di un volume scritto su pergamena ottenuta da pelle di capra, un totale di 204 pagine contente una serie di illustrazioni a colori, per la maggior parte legate dettami di astronomia, botanica e biologia, attualmente non ancora decifrato.
Il manoscritto prende il nome da Wilfrid Voynich, un antico mercante di libri rari che si ritrovò tale libro dopo aver acquistato, pare, da un collegio gesuita venduto per necessità impellenti insieme ad altri volumi presenti nella biblioteca.
Dopo aver discusso per anni sull’impossibilità nel decifrarne il contenuto, era avanzata l’ipotesi di un possibile falso fatto ad arte, ma successivamente nel 2011 grazie alla datazione al carbonio fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona, si è potuto appurare che tale manoscritto risale ad un periodo compreso tra il 1404 e il 1438.
Dal momento della scoperta di tale manoscritto, si sono susseguiti proclami sulla decriptazione del suo contenuto, dal professore di filosofia medievale dell’Università di Pennsylvania William Newbold, ai crittografi Joseph Martin Feely e Leonell C. Strong.
Negli anni 80 il fisico Leo Leviton provò a decriptare l’intero contenuto, attribuendo il testo ad un misto di lingue medievali del centro Europa ma i risultati furono scarsi, a tutt’oggi le uniche certezze, pare, siano un numero di 19-28 lettere molto probabilmente decifrate dall’alfabeto contenuto nel manoscritto.
Ancor più fantasiose le teorie ipotizzate dalla stessa letteratura contemporanea, dove in alcuni casi il manoscritto viene legato ad un manuale per un antico gioco di ruolo o addirittura un documento in codice per ritrovare l’antico giardino dell’Eden.