Esattamente dieci anni dopo «Anche libero va bene», Kim Rossi Stuart torna alla regia con «Tommaso», presentato in Laguna fuori concorso.
Protagonista un uomo tra ossessioni sessuali, timidezze e fragilità, anche se sul suo ruolo mette le mani avanti: “Non è un film autobiografico, inteso come ritratto memorialistico, è piuttosto autobiografico perché frutto come accade sempre di un percorso introspettivo”.
L’attore ha messo molto di sé nel film: “Ho scandagliato me stesso. Questo film è un ludico invito all’introspezione, all’autocoscienza, alla consapevolezza dell’essere umano”. “Nella mia megalomania – scherza – penso di aver fatto un film originale e con un nuovo genere: il genere autoreferenziale autocritico”.
Ma è soprattutto una pellicola che guada nel profondo: «È un film nel quale il protagonista viene messo a nudo, filosoficamente è un atto molto significativo e molto importante, le cose andrebbero meglio se le persone si mettessero a nudo».
Rossi Stuart, che è a Venezia anche nella veste di Presidente di Giuria delle opere prime, nel film racconta la storia di un attore, interpretato da lui stesso, e delle sue difficoltà relazionali con le donne. ‘Tommaso’ uscirà il prossimo 8 settembre in 150 sale; prodotto da Palomar e Rai Cinema, sarà distribuito da 01.