Made in Sud, Gigi D’Alessio alla conduzione non ha convinto

VEB

Purtroppo, a dispetto delle altissime aspettative, il debutto stagionale di Made in Sud non è stato col botto: la prima puntata dello show ha registrato ascolti molto più bassi rispetto all’anno passato. Una notizia che sicuramente non farà piacere alla produzione e al cast del programma.

La prima puntata di Made in Sud ha avuto 1 milione e 554mila spettatori con il 6,96% di share contro quella dell’anno scorso con 2 milioni e 139mila con il 9,83% di share.

Certamente ha pesato la concorrenza serrata delle altre reti, ma sicuramente anche il cambio alla conduzione, con un Gigi D’Alessio che ha scontentato in molti.

Il cantante napoletano ha affiancato le confermate presenze di Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci, ma la maggior parte del pubblico – stando ai commenti pubblicati in rete durante la messa in onda – non sembra aver gradito e ha chiesto a gran voce il ritorno del duo.

Probabilmente l’idea originale era quella di trasformare Made in Sud da spettacolo comico a varietà, ma il risultato è stato un ibrido incapace di soddisfare sia il pubblico desideroso di vedere uno show d’intrattenimento, sia i fedelissimi di Made in Sud che non hanno più riconosciuto il programma che apprezzavano.

Il momento più emozionante della serata è stato però un monologo recitato da D’Alessio, davanti ad un pubblico che ha accolto le sue parole con grande entusiasmo.

‘Sono napoletano e qualcuno ha detto che essere napoletano è una fortuna, ed è vero’, ha esordito Gigi D’Alessio, ‘Ho la fortuna di essere napoletano perché sono bilingue dalla nascita, e quando canto nel mondo tutti mi capiscono. Sono nato nella stessa città di Eduardo, di Totò, di Caruso, di Pino Daniele, di Troisi, di Marotta, Bovio, Di Giacomo e anche Bud Spencer era napoletano’.

Poi il cantante ha elencato tanti altri motivi per cui è un orgoglio essere di Napoli: ‘Ho la fortuna di essere napoletano perché conosco la parte buona della mia città che fatica ogni giorno per distinguersi da quella cattiva, ed è molto più difficile essere buoni a Napoli che in Svizzera. Ricordo che Napoli ha inventato il ‘sospeso’, il caffè pagato per chi non se lo può permettere, perché nessuno può sentirsi così povero da non poter bere neanche un caffè. Inoltre, mentre gli altri, da piccoli, sognavano eroi di fantasia come l’Uomo Ragno, Batman o Superman, io quando sono stato ragazzino ho sognato con un supereroe argentino con la maglia numero 10, che la fantasia ce l’aveva nella testa e nei piedi ma lui era vero’.

A chiudere un messaggio per gli haters della città partenopea: ‘A chi denigra Napoli facendo il tifo per il Vesuvio e dice che siamo solo ‘pizza spaghetti e mandolino’, chiedo ma quando lo dite ci credete veramente? Io sono nato napoletano e non l’ho scelto io, ma se tornassi a nascere vorrei rinascere napoletano’.

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