A Napoli nasce una cosa strana: lo sportello “difendi città” contro la diffamazione.
Si vede che il Sindaco di Napoli era un magistrato. Quando un magistrato si mette a fare politica, solitamente combina guai o fa confusione.
E’ il caso proprio di De Magistris che, avvezzo ad occuparsi di querele, decide di trasferire un pezzo di Procura al Comune.
De Magistris e Flavia Sorrentino, delegata all’Autonomia della città, spiegano con una frase che è un capolavoro di confusione fra politichese e linguaggio metagiuridico: “Lo sportello si inserisce nelle iniziative che consolidano il concetto di autonomia intesa come cooperazione e coinvolgimento tra cittadini e amministrazione comunale, tesa a proteggere e tutelare il bene comune da interessi lesivi esterni”.
Francamente la proposta di questo ufficio ci sembra una macchietta organizzata da Totò, più che una seria proposta di governo di una città sempre uguale a se stessa.
E, infatti, Luisa Bossa, deputato di Articolo Uno, chiosa: “Evocare complotti mondiali finalizzati a denigrare Napoli è roda da comiche. E le cose hanno un senso, mi aspetto che a questo sportello per difendere la città arrivino segnalazioni contro la camorra, contro il malaffare, contro l’inciviltà, contro la cattiva amministrazione”.