Scoperto il segreto del calendario Maya: la sorprendente precisione astronomica che ha sfidato il tempo

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Il mistero del calendario Maya è uno dei più grandi enigmi dell’antica civiltà mesoamericana. Per molti decenni, gli esperti hanno cercato di capire come funzionasse il sistema di calcolo, ma senza successo. Tuttavia, negli ultimi anni, gli scienziati dell’Università di Tulane negli Stati Uniti hanno finalmente risolto questo enigma utilizzando periodi sinodici, che rappresentano gli intervalli di tempo necessari affinché i pianeti e le stelle tornino al punto di partenza per un osservatore terrestre.

Scoperto il segreto del calendario Maya
Foto@Pixabay

Questa scoperta ha permesso agli esperti di comprendere con precisione il funzionamento del calendario Maya, che si basava su cicli di 819 giorni. Ogni pianeta ha il suo periodo sinodico, e moltiplicando questo tempo per sette si ottiene il ciclo di 819 giorni. Ad esempio, per Mercurio il periodo sinodico è di 117 giorni, mentre per Saturno è di 378 giorni. Tredici cicli di Saturno danno 4.914 giorni, e questo numero si ottiene moltiplicando 819 per sei. Ovviamente, il sistema insediativo Maya era unico e complesso, ma ora abbiamo finalmente una comprensione precisa di come funzionasse.

Il calendario Maya era diviso in diversi cicli, il più importante dei quali era il Tzolk’in, che aveva una durata di 260 giorni. Questo ciclo era basato su una combinazione di 20 nomi di giorni e 13 numeri, che venivano combinati in modo unico ogni giorno. In questo modo, ogni giorno del Tzolk’in era unico e aveva un significato specifico. Il Tzolk’in era usato per scopi divinatori, ma anche per tenere traccia dei cicli agricoli e delle festività religiose.

Il secondo ciclo più importante del calendario Maya era il Haab, che durava 365 giorni. Questo ciclo era basato su 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più un mese di 5 giorni chiamato Wayeb’. Il Haab veniva utilizzato principalmente per scopi agricoli, poiché ogni mese rappresentava una fase specifica della stagione agricola. Ad esempio, il primo mese del Haab, chiamato Pop, corrispondeva al periodo di semina dei semi, mentre l’ultimo mese, chiamato Uayeb, rappresentava il periodo di riposo del suolo dopo il raccolto.

Oltre al Tzolk’in e al Haab, i Maya utilizzavano anche il Long Count, un sistema di calcolo che permetteva di tenere traccia degli anni e delle epoche storiche. Il Long Count era basato su una scala di tempo molto lunga, che iniziava il 11 agosto 3114 a.C. e proseguiva in avanti nel tempo. Gli esperti hanno scoperto che il sistema di calcolo del Long Count si basava anche sui periodi sinodici dei pianeti, come nel caso del ciclo di 819 giorni.

Tuttavia, nonostante la precisione matematica del calendario Maya, gli esperti rimangono ancora incerti su come gli antichi siano riusciti a sviluppare un sistema di calcoli così sofisticato. Non abbiamo molte informazioni sulla loro tecnologia e sui loro strumenti di osservazione, eppure gli antichi Maya erano in grado di effettuare osservazioni astronomiche estremamente precise. Ciò solleva alcune domande interessanti:

Come hanno fatto i Maya a costruire strumenti così avanzati? Come sono stati in grado di sviluppare un sistema matematico così complesso?

Una teoria suggerisce che i Maya abbiano sviluppato questi strumenti di osservazione attraverso l’osservazione diretta dei corpi celesti. Sapevano, ad esempio, che Venere seguiva un ciclo regolare di 584 giorni, e che la Luna seguiva un ciclo di 29,5 giorni. Attraverso l’osservazione diretta di questi corpi celesti, i Maya potrebbero aver sviluppato un sistema di calcolo molto preciso.

Alcune raffigurazioni su antichi manufatti Maya mostrano anche figure che indossano strumenti che sembrano essere telescopi o prismi. Tuttavia, gli esperti non sono certi se questi oggetti fossero effettivamente utilizzati per l’osservazione astronomica o se avessero un’altra funzione.

Un’altra teoria suggerisce che i Maya abbiano avuto accesso a conoscenze astronomiche avanzate attraverso il contatto con altre civiltà antiche. Ci sono alcune prove che suggeriscono che i Maya abbiano avuto contatti commerciali con civiltà in Asia e Africa, che potrebbero aver trasmesso loro conoscenze astronomiche avanzate.

In ogni caso, la scoperta dell’utilizzo dei periodi sinodici nel calendario Maya ci dà una maggiore comprensione del livello di conoscenza matematica e astronomica che i Maya possedevano. Questa scoperta ci permette di apprezzare meglio la loro scienza e cultura, e ci fa riflettere sulle capacità dell’uomo di raggiungere conoscenze avanzate anche in epoche molto antiche.

Il calendario Maya continua a essere studiato e apprezzato oggi, non solo per la sua precisione matematica, ma anche per la sua bellezza artistica e per il significato simbolico dei suoi cicli. Molti eventi culturali e religiosi ancora oggi seguono il calendario Maya, dimostrando la sua importanza e la sua longevità.

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