Oggi le statistiche parlano chiaro ed i numeri sono impietosi: si legge sempre meno, a tutte le età.
Complici i molteplici svaghi che la società offre, la tecnologia che dilaga in ogni ambito, sono sempre meno coloro che acquistano un libro e lo leggono, per passare piacevolmente il proprio tempo.
Tra i lettori, però, c’è anche chi ne fa una questione economica: perché comprare nuovi libri, magari anche costosi, per lasciarli impolverare su uno scaffale, dopo averli divorati in un paio di giorni?
Per questo “problema” c’è una semplice soluzione: il BookCrossing.
Di cosa si tratta?

Il BookCrossing è un’iniziativa di distribuzione gratuita di libri che ruota intorno all’esistenza di un elenco di volumi identificati da un codice unico, attraverso cui è possibile seguire la traversata del libro, e il suo incrociarsi con i lettori.
In soldoni, si lasciano dei libri nei posti più disparati, sui mezzi pubblici come sulle panchine, ma anche nei bar e per strada, per far sì che altri li trovino e li leggano, per poi rimetterli in circolo.
Il termine deriva da bookcrossing.com, un club gratuito di libri on-line fondato nel 2001 per incoraggiare tale pratica, al fine di “rendere il mondo intero una biblioteca”.