Colera, iniziata massiccia campagna di vaccinazioni in Africa

VEB

Il colera è un’infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. La sua trasmissione avviene per contatto orale, diretto o indiretto, con feci o alimenti contaminati e nei casi più gravi può portare a pericolosi fenomeni di disidratazione.

Nel diciannovesimo secolo il colera si è diffuso più volte dalla sua area originaria attorno al delta del Gange verso il resto del mondo, dando origine a sei pandemie (per pandemia si intende una manifestazione epidemica di una malattia su larghissima scala, anche planetaria) che hanno ucciso milioni di persone in tutto il mondo.

Purtroppo, infatti, se non si interviene tempestivamente garantendo al paziente un elevato apporto di liquidi, quando si è contagiati la notevole perdita di acqua e sali minerali può portare alla morte dell’individuo.

Diffuso soprattutto in Asia e in Africa, negli ultimi decenni il colera non ha risparmiato comunque nemmeno i Paesi industrializzati (piccole epidemie sono comparse anche in Italia).

La più grave strage della storia recente è stata registrata ai confini del Ruanda, dove nel 1994 il colera ha causato la morte di 20.000-50.000 persone. La diffusione della malattia fu favorita dalle condizioni di sovraffollamento e di scarsa igiene che caratterizzavano i campi profughi Ruandesi.

La vaccinazione anticolerica non è più obbligatoria da quando, nel 1973, l’OMS ha stabilito che tale pratica non dev’essere richiesta ad alcun viaggiatore. Nello stesso anno, nell’Italia meridionale, si registrò un epidemia di colera con 227 casi e 24 morti in Campania, attribuiti, per lo più, al consumo di frutti di mare infetti.

In caso di epidemia colerica la profilassi si basa sulla somministrazione di vaccini orali di recente commercializzazione, come il Dukoral, in grado di offrire una buona protezione senza causare gli spiacevoli effetti collaterali associati al vecchio vaccino.

Proprio perché il vaccino è sempre il rimedio principale e quello da preferire, nelle scorse ore l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha iniziato la più grande campagna vaccinale mai fatta prima contro questa malattia, che raggiungerà più di due milioni di persone nel continente africano. Lo ha annunciato la stessa organizzazione in un comunicato.

La campagna, finanziata dal Gavi, l’alleanza mondiale per i vaccini, sarà condotta in Zambia, Uganda, Malawi, Sud Sudan e Nigeria, e terminerà entro metà giugno.

L’iniziativa fa parte degli sforzi per ridurre del 90% il peso del colera, che è di 21’000 morti e da 1,3 a 4 milioni di casi l’anno, entro il 2030.

Per quanto riguarda lo Yemen, la fase iniziale prevede la vaccinazione di 350mila persone in quattro diversi distretti di Aden, la principale città del sud del Paese; nel 2017 sono stati rilevati oltre un milione di casi sospetti di colera, mentre i decessi causati dalla malattia sono stati 2.200.

Soddisfatto il Ceo di Gavi, Seth Berkeley, secondo cui “è una risposta senza precedenti al picco di focolai in Africa. Abbiamo lavorato molto perché venissero aumentate le scorte mondiali di vaccini e per essere sicuri che ce ne sia abbastanza. Tuttavia con sempre più persone colpite il bisogno di migliorare i servizi igienici e l’accesso all’acqua, l’unica soluzione sostenibile a medio e lungo termine, non è mai stato così chiaro”.

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