Contraccezione d’emergenza, non è obbligatorio averla in farmacia

VEB

La contraccezione di emergenza è un metodo che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto, bloccando l’ovulazione o impedendo l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato, se il rapporto sessuale è avvenuto nelle ore o nei giorni che precedono l’ovulazione, cioè nel periodo di massima probabilità di fecondazione. Il metodo non è più efficace una volta iniziato l’impianto.

E’ una metodica che utilizza un farmaco per uso orale, contenente l’ormone progestinico levonorgestrel alla dose di 750 mcg. Se il rapporto sessuale è avvenuto nella fase pre-ovulatoria (quando la probabilità della fecondazione è più elevata) si ritiene che, ai dosaggi indicati, il farmaco agisca principalmente prevenendo l’ovulazione e la fecondazione; inoltre può provocare delle modificazioni della mucosa uterina rendendola inadatta all’impianto.

Questo metodo però non può assolutamente essere usato come contraccettivo abituale perché serve a ridurre il rischio di una gravidanza indesiderata e non a prevenirla. Infatti il suo meccanismo d’azione è diverso da quello della pillola contraccettiva: la pillola inibisce l’ovulazione mentre la contraccezione d’emergenza agisce a livello dell’ovulazione, della fecondazione e della mucosa dell’utero rendendola inadatta all’impianto.

Quanto è diffusa la contraccezione d’emergenza? I numeri parlano chiaro

Una studentessa di scuola superiore ogni cinque confessa di aver utilizzato almeno una volta la pillola del giorno dopo. Una pratica diffusa tra le teen-ager che così dimostrano di usare quella che dovrebbe essere una soluzione di estrema emergenza come un qualsiasi contraccettivo. E chi ha confidenza con la pillola del giorno dopo risulta più incline a fumo, sostanze stupefacenti, problemi della sfera sessuale, diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili.

A dirlo un’indagine svolta dall’équipe del professor Carlo Foresta, endocrinologo e andrologo dell’Università di Padova, svolta su 1.426 studenti dell’età compresa tra i 18 e i 21 anni che frequentano i 19 istituti superiori di Padova e provincia (825 maschi e 601 femmine).

«La novità assoluta che emerge è il ritratto della donna, che supera i maschi in alcuni comportamenti nei quali storicamente invece era in minoranza. Perché se è vero che preferisce i rapporti stabili, e questo era noto, adesso si scopre – illustra Foresta – che fuma di più, è più magra, prende più ansiolitici e segue sempre meno i canoni dell’eterosessualità, dato che rispetto al maschio si dichiarano maggiormente lesbiche o bisessuali».

Allo stesso tempo, però, proprio la pillola del giorno dopo non è stata inserita nell’elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre in farmacia, nonostante l’uso così diffuso.

Lo afferma Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC), in merito all’aggiornamento della Farmacopea Ufficiale, realizzato dal tavolo tecnico istituito dal Ministro Beatrice Lorenzin e pubblicato sul sito del dicastero. Alla revisione hanno partecipato rappresentanti del ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità, dell’Agenzia italiana del farmaco, delle Federazione ordini professionali e l’industria.

Un’occasione mancata – afferma Arisi- perché offrire alle donne italiane la sicurezza di poter trovare in ogni farmacia del territorio nazionale un anticoncezionale d’emergenza (pillola del giorno dopo), senza essere costrette, come ancora avviene, a passare da una farmacia all’altra, è un fattore importante per ottenere una efficace prevenzione e di conseguenza un ulteriore auspicabile calo delle Interruzioni volontarie di gravidanza anche negli anni a venire“.

Ma il ministero precisa che si tratta soltanto di un primo aggiornamento della lista e che verranno fatti successivi aggiustamenti nei successivi tavoli.

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