Tutti a letto Influenza colpisce su tutta la penisola

VEB

Febbre improvvisa, dolori muscolari, dolori articolari, insomma i tipici segni dell’influenza che comprendono anche un fastidioso mal di testa e di conseguenza una perdita di appetito, tutto questo moltiplicato per i milioni di italiani che in questo periodo sono stati colpiti dal virus influenzale che sta attanagliando il nostro Paese, sono tantissimi infatti in Italia che stanno vivendo un Natale “febbricitante”.

Purtroppo, infatti, a pochi giorni da Natale e Capodanno, siamo già “in piena influenza”.

Ormai infatti siamo già quasi arrivati al picco: si prevedono oltre 5 milioni di persone colpite da influenza. Allo stato attuale, la media è superiore alla norma e i più colpiti sono bambini.

Questa influenza si differenzia dai virus parainfluenzali perché caratterizzata da uno sbalzo termico repentino con febbre sopra i 38 gradi, dolori articolari o muscolari, o almeno un sintomo respiratorio.

Secondo quanto riferisce Influnet, il servizio dell’Istituto superiore di sanità, a inizio dicembre è iniziato il periodo epidemico e dopo soli dieci giorni – nella settimana tra l’11 e il 17 dicembre – si è arrivati a un’incidenza di 4,47 casi ogni mille assistiti. In totale 270.000 casi in una sola settimana.

Le fasce di popolazione più colpite dall’influenza sono stati i soggetti al di sotto dei cinque anni, seguita da quella fino a 14 anni. Negli adulti sono stati registrati «solo» 4,09 casi tra i 15 e i 64 anni e 1,99 casi negli over 65.

Gli esperti ipotizzano comunque che il picco dovrebbe verificarsi nel mese di Gennaio, quando l’abbassamento delle temperature avverrà in modo repentino ed irreversibile almeno sino ai primi albori primaverili.

Influenza, sempre più italiani a letto soprattutto bambini

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In generale, il numero di casi attesi è del tutto analogo all’anno passato, quando a causa dell’influenza vera e propria rimasero a letto 5 milioni di italiani e altri 8-10 milioni furono colpiti dai numerosi virus parainfluenzali.

Ricordiamo che chi lo desidera può ancora vaccinarsi dal virus influenzale di quest’anno: per essere efficace impiega mediamente dai 10 ai 15 giorni.

Il vaccino è vivamente consigliato soprattutto per i pazienti che non godono di una situazione immunologica florida a causa di altre patologie: malati in genere, anziani, cardiopatici, pazienti con malattie respiratorie croniche, pazienti immunodepressi o sotto chemioterapia.

E per coloro che si fossero persi un nostro precedente articolo sulla questione, ricordiamo alle donne di non trattare troppo male i maschietti ammalati: loro infatti soffrono di più e a dirlo è la scienza.

Nello specifico, da uno studio canadese pubblicato sul «British Medical Journal» è emerso che si sarebbe un razionale scientifico dietro l’aggravamento della sintomatologia maschile dell’influenza.

«Il lavoro indica una reazione più bassa da parte dell’organismo maschile a comuni infezioni respiratorie virali e all’influenza. Gli uomini manifestano sintomi peggiori e più duraturi, hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale e più pericoli di morire per complicanze correlate all’infezione», si legge nelle conclusioni dello studio.

Lo scorso anno una ricerca pubblicata sull’ «American Journal of Physiology» aveva già avanzato l’ipotesi che a difendere le donne – a parità di prevalenza dell’infezione, che colpisce in egual misura i due sessi – fossero soprattutto gli estrogeni. Le maggiori lamentele da parte degli uomini, dunque, andrebbero comprese: anche se non è ancora chiaro il perché.

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