Lo sport e il movimento rendono i bambini più intelligenti

VEB

Lo dice la scienza: lo sport e il movimento rendono i bambini più intelligenti.

Mens sana in corpore sano, dicevano i nostri saggi avi latini. E avevano ragione, come sempre. Ma forse gli antichi scindevano troppo spesso la mente dal corpo, tendevano a considerarle due realtà del tutto separate.

Col passare del tempo, abbiamo cominciato a capire che il cervello e il resto del corpo non sono poi tanto dissimili.

In realtà il cervello, e quindi le attività mentali, sono più interconnesse e interdipendenti con il resto del corpo di quanto potesse sembrare.

Una delle prove più importanti è che quando il fisico è sano e viene mantenuto attivo con l’attività fisica, ne beneficia anche il cervello in maniera importante.

In fondo sono cose che già in qualche misura intuivamo, ma che adesso sono state ulteriormente messe in evidenza da specifici studi a carattere scientifico.

In particolare ci riferiamo alla ricerca svolta dall’Università di Toronto che conferma la corrispondenza, anche per i bambini, fra l’attività sportiva e le capacità cognitive.

Certo, parlando di bambini, al giorno d’oggi la prima cosa che ci viene in mente, è quella di lasciarli giocare e sfogare davanti al computer, o magari con un videogioco sullo schermo TV.

Potremmo pensare, erroneamente, che queste attività cerebrali siano sufficienti a sviluppare in maniera corretta buona parte delle attività di apprendimento dei bambini e quindi, in buona sostanza, l’intelligenza. Ma non è così.

Il bambino e il ragazzino che corrono, giocano all’aperto, vanno in bicicletta, fanno sport, hanno maggiori possibilità di migliorare le funzioni cognitive.

Come sono arrivati i ricercatori a questa certezza? Studiando il comportamento dei topolini. La ricerca dell’Università di Toronto infatti,  si è incentrata sul comportamento di 80 topolini, divisi in due gruppi.

Un gruppo conduceva una vita molto sedentaria, l’altro aveva la possibilità di utilizzare delle ruote per fare costante movimento, alla stregua di quelle che vengono utilizzate dai criceti nelle gabbie.

Sottoposti successivamente a una serie di test della memoria, i topolini che avevano fatto continuamente movimento, hanno mostrato di avere una memoria nettamente migliore degli altri, e in genere delle capacità cognitive decisamente superiori.

Ciò con tutta probabilità è dovuto al fatto che l’attività fisica stimola la produzione di nuovi neuroni nel cervello.

Ovviamente il movimento fa bene anche agli adulti, tuttavia si è scoperto che l’attività fisica praticata già in età precoce, preserva la cosiddetta riserva cognitiva, vale a dire quella sorta di scudo protettivo che è in grado di ritardare la comparsa di malattie neurodegenerative.

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