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Da dove arriva quella strana roccia su Marte?

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Una nuova e misteriosa scoperta del rover Perseverance ha catturato l’attenzione del mondo scientifico. Durante l’esplorazione del cratere Jezero su Marte, il team della NASA ha individuato una roccia insolita per forma, colore e composizione: è stata soprannominata Skull Hill, e potrebbe avere una storia geologica tutta da decifrare.

Da dove arriva quella strana roccia su Marte
foto@NASA

Un’anomalia geologica su Marte

La roccia è stata individuata l’11 aprile 2025 in un’area chiamata Witch Hazel Hill, lungo il bordo del cratere Jezero, un’antica depressione larga 45 chilometri che si ritiene un tempo fosse un lago marziano.

Secondo quanto riportato dalla NASA, Skull Hill presenta una tonalità scura e una superficie spigolosa che contrastano nettamente con le rocce circostanti, molto più chiare e levigate. Inoltre, sulla roccia sono visibili piccole cavità che potrebbero essere state causate da processi erosivi o dall’azione del vento.


Da dove arriva Skull Hill? Le ipotesi degli scienziati

La domanda che ora si pongono i ricercatori è: come è finita lì questa roccia così diversa dal resto del paesaggio? Una delle prime ipotesi è che si tratti di un frammento di meteorite, ma le analisi della composizione chimica effettuate con la sofisticata SuperCam di Perseverance — dotata di laser — hanno escluso questa possibilità. Skull Hill, infatti, non contiene le alte concentrazioni di ferro e nichel tipiche delle rocce spaziali.

Una spiegazione più plausibile è che si tratti di una roccia ignea, ovvero formatasi da lava o magma raffreddati milioni (o addirittura miliardi) di anni fa. Questo tipo di formazione potrebbe essersi originato altrove e poi essere stato trasportato nella zona da antichi eventi geologici marziani.


I prossimi passi: nuove analisi in arrivo

Margaret Deahn, dottoranda della Purdue University e collaboratrice della missione, ha dichiarato che gli strumenti del rover sono pienamente in grado di rilevare in modo dettagliato la composizione delle rocce marziane, e nuovi test su Skull Hill potrebbero svelare preziose informazioni sull’evoluzione geologica del Pianeta Rosso.

“Skull Hill è un enigma affascinante, ma Perseverance ha tutto il necessario per aiutarci a risolverlo,” ha dichiarato Deahn.


Conclusione

La scoperta di Skull Hill rappresenta un nuovo tassello nell’esplorazione marziana e dimostra ancora una volta come ogni dettaglio sulla superficie di Marte possa nascondere storie geologiche antichissime. Il cratere Jezero si conferma un vero e proprio archivio naturale del passato del pianeta.

Con l’aiuto di Perseverance, la NASA continua a sondare i segreti di Marte, in cerca di tracce del passato climatico e forse, un giorno, di indizi di vita microbica.

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