Vaccini in Italia quasi raggiunta la soglia di sicurezza del 95%

VEB

Come abbiamo avuto modo di capire in questi mesi, l’Organizzazione mondiale della Sanità fissa al 95% la soglia di sicurezza minima per la copertura dei vaccini: un limite che l’Italia nel suo complesso non ha mai raggiunto negli ultimi anni per nessuno dei vaccini monitorati dall’Istituto superiore di Sanità. Al di sotto di quel 95% gli agenti patogeni continuano a circolare, mettendo a repentaglio la salute di tutti.

Proprio per questo il decreto legge 7 giugno 2017, n.73, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, recanteDisposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaciha posto l’obbligo di vaccinarsi per un numero maggiore di virus rispetto ai quattro obbligatori fino allo scorso anno.

Da quest’anno sono 10 le vaccinazioni obbligatorie: anti-polio, anti difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Quattro invece quelle consigliate: anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus.

In molti casi, questi vaccini sono disponibili in forma combinata: vengono cioè somministrati al bambino, con un’unica iniezione, più antigeni contemporaneamente, contro diverse malattie. Un sistema che riduce il disagio della puntura e incrementa l’efficacia della risposta immunitaria stessa.

E, stando ai numeri diffusi, l’obiettivo di innalzare la copertura vaccinale sta funzionando: quasi il 95% di copertura per il vaccino esavalente, oltre il 91 per l’antimorbillo, che ha fatto segnare una crescita del 4,4% in un anno.

Vaccini in Italia quasi raggiunta la soglia di sicurezza

Vaccini in Italia quasi raggiunta la soglia di sicurezza

I numeri delle coperture vaccinali nel 2017, diffusi dal ministero della Salute, dicono chiaramente che la legge Lorenzin che reintroduce l’obbligo per poter accedere alla materna e alle elementari ha avuto un effetto consistente, a dispetto delle proteste e delle polemiche di stampo no-vax.

Migliora in tutta Italia la copertura, sia per i vaccini obbligatori come la polio e il morbillo che per quelli non obbligatori come quello contro il meningococco. Ma è anche vero che ci sono ancora 10 regioni italiane dove si è al di sotto della soglia del 95% di immunizzazione dei nuovi nati con vaccino esavalente. E’ il motivo per cui la copertura a livello nazionale è leggermente al di sotto di questa soglia, (è il 94,5%): a trainare verso il basso sono aree tradizionalmente ’scettiche’ come Bolzano, ma anche Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

Vi sono poi altre due coorti monitorate tra gli adolescenti: i sedicenni (coorte 2001) e i diciottenni(coorte 1999). Anche per queste “si conferma un miglioramento delle coperture vaccinali: “l’anti-difterica (quinta dose) nei sedicenni aumenta di 4,43% (63,64% nel 2016 vs 68,07% del 2017) e l’antimorbillo (seconda dose) guadagna il 4,98% (78,86% nel 2016 vs 83,84% del 2017); nei diciottenni si osserva un aumento del 3,73% per antidifterica e +6,05% per antimorbillo”.

In ogni caso, il decreto approvato a luglio 2017 ha aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10, portando così le coperture, secondo i dati aggiornati a dicembre 2017, a «un sensibile aumento per tutti i vaccini».

Il Ministero della Salute si dichiara soddisfatto per questi indubbi passi avanti, “in particolare l’approvazione del decreto vaccini e gli interventi di comunicazione che l’hanno accompagnato e seguito, nonché la grande resilienza dei servizi territoriali deputati all’erogazione delle vaccinazioni, che hanno avuto la capacità di riorganizzarsi in pochissimo tempo per rispondere ad una domanda di vaccinazione considerevolmente aumentata per ottemperare al nuovo obbligo vaccinale“.

Per la ministra Lorenzin, che ha presentato i dati, “anche se i risultati sono soddisfacenti, avremo risolto quando non ci saranno più morti e ricoveri urgenti”.

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