Dopo 40 anni di ricerca nati i primi cani in provetta

VEB

La tecnica sicuramente fa molto discutere, e solleva una questione etica non da poco, eppure probabilmente il tutto può essere superato nell’interesse superiore della scienza, che grazie a queste nuove tecnologie spera di poter trovare cure nuove e innovative per l’uomo.

I ricercatori dell’Istituto Baker della Cornell University sono riusciti a conseguire un risultato inseguito per circa 40 anni: quello di far nascere i primi cani in provetta.

E’ una cucciolata di sette fra beagle e cocker spaniel: da un lato si apre così la possibilità di tutelare il patrimonio genetico dei canidi minacciati di estinzione, dall’altro si forniscono nuove armi per combattere le malattie genetiche anche nell’uomo.

I cuccioli  sono il risultato delle ricerche condotte appunto nell’Istituto Baker per la salute animale della Cornell University perfezionando la tecnica della fecondazione artificiale, combinata con la tecnica di riscrittura del Dna che funziona come una “forbice” molecolare.

Quest’ultima tecnica, chiamata Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats), sta sollevando un forte dibattito internazionale per i benefici che offre, ma anche per i problemi etici che pone, visto che permette di per rimuovere le sequenze di informazione genetica già nell’embrione.

La prospettiva futura è molto ambiziosa e consiste nell’utilizzare la tecnica del taglia-incolla del Dna per studiare con più accuratezza le malattie genetiche e per eliminarle.

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