Se è vero che la chiusura dei manicomi è stata una delle leggi migliori del secolo scorso, è altrettanto indubbio che spesso non si dà abbastanza assistenza ai malati psichici, che vengono lasciati alle cure esclusivamente delle famiglie, che altrettanto spesso non hanno gli strumenti adatti per controllare i loro istinti.
Il risultato di ciò è l’omicidio, cruento e immotivato, avvenuto nella mattinata di ieri a Pagani, paese in provincia di Salerno: Aniello Giordano, 52 anni, è affetto da patologie psichiatriche, ha ucciso la madre, 85enne, al termine di una lite.
La donna viveva con il figlio in via Striano, in un vicoletto nel centro di Pagani: aveva anche altri due figli che vivono però per conto proprio.
La dinamica dei fatti non è ancora chiara, ma sembra che, dopo una lite per motivi banali, Giordano abbia afferrato un oggetto appuntito, probabilmente il piede di un letto, e abbia colpito a madre fino a trucidarla.
La donna è morta all’istante mentre l’omicida è stato rintracciato mentre vagava per la strada, in stato confusionale. L’uomo era in cura al Cim, il Centro di igiene mentale.