C’è chi lo ama e chi non riesce neppure a sentirlo nominare, ma è indubbio che negli ultimi anni il sushi sta spopolando ben oltre i confini del Giappone, dove è considerato il piatto tipico per antonomasia.
Ma voi lo sapevate che, all’inizio della sua storia, il sushi non era un piatto di “élite”, com’è considerato oggi visti anche i prezzi molto elevati quando si cerca una buona qualità, e soprattutto potrebbe neppure essere nato in Giappone?
Incredibile ma vero: i primi ad associare pesce e riso furono infatti i cinesi, che a partire dal II secolo cominciarono a conservare il pesce crudo alternandolo a strati di riso fermentato, in modo che l’amido ne impedisse la decomposizione.
In seguito il riso veniva eliminato ed il pesce si poteva così consumare in buon stato di conservazione, almeno per gli standard dell’epoca.
Ci vollero però molti secoli prima che i giapponesi rielaborassero quella ricetta di conservazione, trasformandola in un vero e proprio piatto, aggiungendo prima aceto di riso per accelerare la fermentazione e poi, a partire da 1800, cominciarono ad associare i bocconcini di riso a fettine di pesce crudo, proprio come facciamo noi oggi.